Dagli Stati Uniti alla Cina, un viaggio fra le strutture più o meno indovinate dell’esposizione universale negli Emirati arabi uniti
Belli fuori, spesso indecifrabili dentro. Non vorremmo esprimere un giudizio troppo tranchant, ma molti padiglioni visti a Expo Dubai ci hanno lasciato questa impressione.
Intendiamoci: non vogliamo dire che manchino i contenuti, anzi. Semmai a volte sono persino troppi. Senza una guida, tuttavia, è spesso difficile coglierne il significato o comprendere fino in fondo il portato tecnologico e innovativo, che è poi il cuore di questa Esposizione universale, intitolata «Connecting Minds, Creating the Future» (Connettere le Menti, creare il futuro), divisa nei macrotemi Sostenibilità, Mobilità e Opportunità.
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