«Siamo pronti», annuncia Paolo Glisenti, 69 anni, commissario generale dell’Italia all’Expo di Dubai, che parte fra un mese, con un anno di ritardo a causa della pandemia.
«Il nostro padiglione rappresenta in modo chiaro la svolta delle Expo universali: si parla di architettura narrativa, che racconta la storia del Paese. Tre grandi scafi rovesciati, i cui colori simboleggiano il tricolore, fungono da tetto per il padiglione: rappresentano l’Italia in viaggio verso il nuovo». Un’altra particolarità: è l’unico padiglione a non avere impianto di condizionamento, ma è attrezzato con «un sistema di alghe e piante che assorbono la CO2 e rigenerano l’aria», spiega Glisenti. «Le pareti sono fatte con qualche chilometro di cordame che fa passare aria e vento. Per questo lo chiamiamo il Padiglione che respira. Ma è anche il Padiglione che emoziona: è dotato di un sistema di illuminazione digitale che intercetta sia il numero di persone presenti che le loro tensioni emotive. E’ un padiglione che si mangia: pareti e soffitti sono costruiti con bucce di arance e chicchi di caffé. Infine è un padiglione che parla e che ascolta: è totalmente digitalizzato con un modello di partecipazione vera. Queste quattro qualità sono il frutto del contributo tecnologico delle aziende italiane, grandi ma anche medie e piccole».
Articoli correlati:
Chiude Expo 2020 Dubai, il bilancio di 182 giorni di evento
24 milioni di visitatori in presenza e 200 milioni di visitatori virtuali è il bilancio di 6 mesi del primo Expo...
Bracco, il gruppo è stato tra i protagonisti dell’Expo Dubai
Glisenti: "Bracco ha contribuito sui temi fondamentali come ricerca, life science, intelligenza artificiale, imaging...
A Expo Dubai 23 milioni di visitatori
Cala il sipario. Osaka 2025 pronta a raccogliere la sfida dell'esposizione universale. Una cerimonia sotto la cupola...
Si chiude Expo 2020: un ultimo sguardo al mondo che è passato da Dubai
L'esposizione mondiale chiude il 31 marzo e tocca quota 23 milioni di visitatori. Anche noi di VareseNews siamo stati...